Pietro Federico, “Mare aperto”

mare_apertoDalla nota di Umberto Piersanti

Mare aperto vuole dire che «siamo nel cuore del mondo». Lo attraversano vicende e sguardi: talora si è là, in mezzo alle acque; in altri momenti si guarda dalla riva, una riva reale e contemporanea con tanto di sdraie, bar e ombrelloni: «quella coppia entra in mare correndo, / ridendo, / senza guardarsi».

Vicenda, sguardo e riflessione si alternano in queste pagine. Il senso delle cose è continuamente perseguito, ma senza fobie ed ossessioni, quasi con una «tranquillità di cuore» che, però, non esclude ferite e lacerazioni.

Cos’è questo mare, forse una metafora d’un cosmo, del quale certo fai parte, ma che non ti garantisce alcuna indistruttibile permanenza? Tale indicazione sembrano dare questi versi: «Non ci credono e ti dicono / che un giorno vivrai tra le stelle / che vivi o muori / che un giorno volerai fuori dalla tua pelle». Continua a leggere

Wojciech Bonowicz, “Mare aperto”

Letture

Wojciech Bonowicz
, Mare aperto, a cura di Leonardo Masi, incertieditori, 2012, pp. 89

Nota di lettura di Alessandro Amenta

Sfuggente, enigmatica, elusiva. Sembrano questi gli aggettivi più adatti a definire la poesia di Wojciech Bonowicz, scrittore polacco nato negli anni Sessanta e autore di una quindicina tra raccolte poetiche, saggi e originalissime fiabe per l’infanzia. Il volume Mare aperto (incertieditori, 2012) presenta una straordinaria densità semantica e coesione stilistica, ben rese nella traduzione, accurata e musicale, di Leonardo Masi, che gli è valsa il premio Marazza 2012.
(Nella foto di Anita Poniklo lo scrittore Wojciech Bonowicz).
 (http://www.francobuffoni.it/upload/document/verbale_marazza_2013-2.pdf). Continua a leggere