PICCOLA ANTOLOGIA DI POESIE EDITE

 

 

Piccola antologia di poesie edite” è una mia scelta di testi tratti da ventinove libri di poesie che mi sono stati inviati dagli autori stessi o dai loro editori. Non è possibile per me, per motivi di spazio e di tempo, segnalare le uscite di tutti i volumi che quotidianamente arrivano in redazione. La “Piccola antologia di poesie edite” che qui per la prima volta propongo, non motiva la scelta dei testi, né si propone come una valutazione critica degli stessi: è solo un personalissimo ringraziamento rivolto a chi ha pensato di affidare a me il proprio lavoro sulla poesia.

(Luigia Sorrentino)
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Sette terribili ostriche e una perla


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“Canto  d’emergenza di pensieri /nato da un sentimento, /non molti, / spinoso,/ così incon­fondibile,”: Celan detta la situazione e la condizione della poesia di fine Novecento: è canto, né può essere diversamente malgrado l’appropriarsi della scena della poesia descrittiva; non esalta e non si esalta, rincorre e afferra rimasugli di vita, il dolore spalancato e quello soc­chiuso, la futilità  di ogni appiglio, la resistenza di ogni male.
Partire da Celan per riflettere sulle poesie di Maurizio Manzo può sembrare presuntuoso perché il primo è già consacrato fra i grandi, e il secondo appartiene ancora alla folta schiera che ha trovato nella poesia uno strumento per una comunicazione intrapersonale e sociale centripeta e salda. E’ la voce che definisce il poeta; la sua biografia è cosa di poco conto. In questa opera, perfettamente inclusa in una spirale di evocazioni e ri­flessioni, il battito e il ritmo non mutano: la stessa voce, la voce del poeta Manzo, si svela in una scrittura pulita, ben accordata su un tono rapsodico e melanconico, puntato su un obiettivo che  a poco a poco svela. Continua a leggere