Le cose nuove 2018
A P.P.P.
Due angeli a governare, ali tenere, sottili
di un volo leggero e veloce.
Un altro, inerpicato, imbianca,
carezza di calce un muro.
Nella piazzetta la pioggia taglia,
l’andatura piegata di una vecchia
rallenta l’urgenza del mondo.
Nessuno osa parola.
San Leonardo ha una piccola chiesa
nei vicoli di Galatone
con fiori di plastica e tovaglia da cucina
e Santa Lucia alluminio, a far confine con la strada.
È così qui, niente è nobile
niente è artificioso. Spontaneo sì, un po’ folle.
La macchina porta via ferraglie,
carica carica del Tempo
e i pozzi crescono illusi ormai di farci bere prima
d’affrontar le scale.
Una architettura antica, utile a chissà quale identità.
Non sappiamo più cos’è stato. Non sappiamo più!
Se, se tu potessi scorgerci adesso
sapere che aspettiamo.
Questo silenzio ubriaca, non trova voci e senso.
Tu, sapiente custode, col tuo allarme
fa sì che questa vena d’acqua torni di nuovo viva
e bere potremmo.
Dissetarci.
Che miracoli tu! Riempi!
Torna… Non puoi? Torna…
Prepotente, feroce, rinasci
basti tu, col tuo profumo, a farci puri
nella nostra nuova rabbia a puntellare
lo scrostato intonaco
dell’edificio sognato e mai sorto.
“Qualcosa (già sai! l’avevi detto!) è venuto
ha fatto allargare l’abisso tra corpo e storia,
ci ha indebolito,
inaridito, ha riaperto le ferite…”.
Tarda, oh! quanto, a trovar terra,
il seme della Passione.
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