Anna Elisabetta Raffin, i migranti della Val Rosandra

Senza Corpo è un progetto fotografico di Anna Elisabetta Raffin sul fenomeno migratorio lungo la rotta balcanica..

Anna Elisabetta Raffin, da sempre interessata al tema dei migranti, ha voluto realizzare un progetto artistico fotografico intitolato – Senza Corpo– con l’intento di attirare l’attenzione sul problema e anche per aiutare l’associazione Linea d’Ombra di Trieste  con la quale è in contatto, associazione di volontariato che fa un lavoro improbo, invisibile ai più. È andata in un bosco della val Rosandra, dove appunto arrivano i migranti dalla rotta balcanica e ha raccolto vestiti e oggetti lasciati da questi prima di entrare in città (si cambiano per non essere riconosciuti). Li ha poi portati a casa e fotografati secondo l’ottica del progetto: prodotti di consumo in un sito dall’apparenza di un e-commerce, con relativo pulsante d’acquisto.

La contrapposizione tra il mondo asettico del consumismo e la realtà tragica di queste persone vuole mettere in evidenza le contraddizioni di una società che vive in una bolla di benessere, professando grandi valori e diritti, i quali hanno, però, una resistenza morale solo fino ai confini del paese.

“L’assenza del corpo non è solo un richiamo al corpo umano che ha indossato quegli abiti (…) ma è soprattutto un’allusione al corpo privato di valore umano, di diritti e di ruolo sociale.

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Torino Spiritualità, “Impasto umano”

 

torino_spiritualitaTorino Spiritualità, in programma dal 23 al 27 settembre e dedicata al tema dell’impasto umano, è un’occasione per scoprire i tanti significati, le implicazioni meno evidenti e l’attualità di ciò che chiamiamo spiritualità. L’emergenza umanitaria dei migranti ne è l’esempio più evidente: quando decine di migliaia di esseri umani senza più nulla da perdere decidono di rischiare la vita anche solo per la speranza di un futuro migliore e si gettano stremati ai confini del “primo mondo”, è inevitabile sentirsi chiamati all’appello come uomini, come creature che per loro stessa natura non possono restare indifferenti alle sofferenze dei propri simili. Per questo, fin dall’inaugurazione, il Festival invita a riflettere sull’impasto umano che unisce tutti gli esseri umani, dai più fortunati ai disperati che muoiono sulle nostre frontiere. Continua a leggere

“(A)mare Conchiglie”: i migranti del mare protagonisti di una performance di Kyrahm e Julius Kaiser

amare conchiglie 2 (1)di Silvia Buffo

Il 3 luglio, in occasione ella Biennale di Anzio e Nettuno, per la ‘Sezione Poesia’, appuntamento al tramonto sulla spiaggia di Forte Sangallo dove si terrà “(A)mare Conchiglie”, Performance Art scritta e diretta dalle artiste internazionali Kyrahm e Julius Kaiser, attiviste in ambito sociale, che vede protagonisti migranti, anziani, lucciole, erranti in un suggestivo reportage delle loro esperienze. Continua a leggere

Pier Mario Vello, "Migranti"

 
migranti_velloAppuntamento 

Il 31 marzo 2014 alle 18 Milano, alla Casa del Manzoni (Via Gerolamo Morone 1), presentazione del libro di poesie di Pier Mario Vello, Migranti. Poesie
Introduce e coordina Antonio Riccardi
Intervengono con l’Autore
Maurizio Cucchi, Giancarlo Majorino, Clelia Martignoni
Ingresso libero – seguirà rinfresco

Dall’introduzione di Maurizio Cucchi

Vello realizza una sorta di originale tensione epica, in cui un elemento epocale come quello trattato, enunciato dal titolo, vive in una aperta coralità e in una realtà geografica praticamente senza confini. Il suo procedere è fatto di versi densissimi, ognuno dei quali sembra una sorta di fitto conglomerato (per citare una parola cara a un grande come Andrea Zanzotto), una concrezione di elementi vari, nobili e bassi, antichi o appartenenti al moderno, il tutto nelle volute di un tono sostenuto eppure sempre credibile, plausibile. Continua a leggere

Da Lampedusa, “Inviateci i vostri libri”

S.o.s. da Lampedusa. Questa volta i migranti non c’entrano. O forse sì, perchè la cultura è condizione e frutto della contaminazione e dell’integrazione. E’ l’idea del sindaco, Giusi Nicolini che chiede libri per la sua isola. E fa un appello rilanciato attraverso Facebook e Twitter: “Lampedusa non ha una biblioteca e neppure un negozio dove potere acquistare libri. Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare dei libri? Io non credo! Quindi se in giro per casa avete libri, di qualsiasi genere, che non leggete o avete già letto e dei quali volete sbarazzarvi, aderite all’iniziativa”. Tutti possono contribuire. I libri vanno indirizzati direttamente al primo cittadino dell’isola per l’apertura di una biblioteca.  Continua a leggere

[S]oggetti migranti, dietro le cose le persone

Arte e poesia
a cura di Luigia Sorrentino

A Roma, al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini”  (Piazza Guglielmo Marconi 14) prende il via il 20 settembre 2012 “IDEE MIGRANTI” con la mostra  [S]oggetti migranti: dietro le cose le persone, dalle storie di migrazione del Novecento agli sbarchi dei migranti contemporanei a Lampedusa.

La mostra, che potrà essere visitata fino al 2 aprile 2013 , ospita due installazioni: “Viaggio ’39 / ’49 / 15.000k varsaviacortina” , a cura del Museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro e  “La parola è bussola” , di Giacomo Sferlazzo e Costanza Ferrini in collaborazione con l’associazione Askavusa di Lampedusa. Continua a leggere

Homo migrans, Marco Rovelli con Moni Ovadia

Lunedì 25 luglio a Luni Mare (Comune di Ortonovo – SP) alle 21:30 Marco Rovelli con Moni Ovadia presenta Homo migrans, racconto teatrale e musicale scritto da Marco Rovelli con la partecipazione di Moni Ovadia con Jovica Jovic, Mohamed Ba e Camilla Barone. Regia di Renato Sarti. Assistente alla regia Marco Di Stefano.

Homo Migrans – coproduzione del Teatro della Cooperativa in  con il Festival Lunatica –  è una riflessione sull’esperienza della migrazione nella sua universalità: intreccia storie differenti per tracciare una forma comune.

Ancora una volta a metà tra teatro di narrazione e teatro canzone, cinque personaggi raccontano le storie dei migranti, per rivelare analogie e differenze fra le esperienze, per far risuonare esperienze comuni. “Risuonare”, sì. Perché questo è anche un viaggio musicale che segue gli intrecci delle differenti storie e diventa, a sua volta, commistione fra linguaggi musicali di eterogenea provenienza, mescolanza fondamentale che segna il percorso narrativo. Continua a leggere

Patrizia Cavalli, La patria

Un prezioso Sasso delle Edizioni Nottetempo di Ginevra Bompiani, contiene la lunga poesia La patria di Patrizia Cavalli.
Versi indimenticabili che da soli bastano a ricordare il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.  
Fra le tante figure possibili di patria richiamate da Patrizia Cavalli ” c’è anche quella di una pazza che ormai / dorme per strada.”
E’ forse uno dei versi più belli. Un verso che lancia, letteralmente, un sasso, che ci folgora e ci fa vedere cosa è diventata oggi la nostra nuova patria: “una pazza che dorme per strada”, una senza più casa, un’emarginata, una “senza fissa dimora”. Una patria che si è spostata , che si è perduta, una patria non più.
“Più che bellezza: è un’appartenenza elementare, semplice, già data. Ah, non toccate niente, non sciupate! C’è la mia patria in quelle pietre, addormentata.”  (Il libretto contiene anche la poesia L’angelo labiale.)

(Luigia Sorrentino)

Ostile e spersa
stranita dalle offese dei cortili,
dalle risorse inesauste dei rumori
per varietà di timbri e gradazioni,
braccata dalle puzze che sinistre
si alzano sempre non si sa mai da dove;
tentata senza esito di uccidere
i gabbiani che hanno occupato l’aria
e le terrazza con urla litigiose
– aerei condomini davvero troppo umani;
sbattuta in poche ore da un normanno
novembre a un greco agosto, sempre più
dubitando, eccomi qui obbligata
a pensare alla patria. Che se io l’avessi
non dovrei più pensarci, sarei nell’agio pigro
e un po’ distratto di chi si muove
nella propria casa, sicuro anche al buio
di scansare, tanto gli è familiare
ogni più scabro spigolo di muro.

da La patria di Patrizia Cavalli

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