Anselm Kiefer, Walther von der Vogelweide für Lia

Appuntamento

Anselm Kiefer, Walther von der Vogelweide für Lia è il titolo della mostra che si terrà a partire dal 23 novembre 2013 alla Galleria Lia Rumma di Via Vannella Gaetani, 12 a Napoli.

Anselm Kiefer, Unter der Linden an der Heide da unser zweier Bette was, da muget ir vinden gebrochen Blümen und Gras- Walther von der Vogelweide – für Lia , 2013
Acrylic, emulsion, oil and shellac on photograph mounted on canvas. 280×380 cm Continua a leggere

“Figura solare”, un libro, una mostra

Due appuntamenti

Mercoledì 3 ottobre 2012 ore 17:30 alla Casa delle Letterature di Roma presentazione del libro di Nicola Vitale: “Figura Solare”, Un rinnovamento radicale dell’arte, Inizio di un’epoca dell’essere, (Piazza dell’Orologio, 3).

Intervengono con l’autore: Paolo Aita e i poeti Nicola Bultrini, Claudio Damiani, Vincenzo Mascolo, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino. Dopo la presentazione, alle 19:00, Vernissage alla Maniero Associazione Culturale (Via dell’Arancio, 79) con l’autore, e gli altri artisti presentati nel libro.

Ore19:00
Inaugurazione della mostra “Figura solare” (dal 3 ottobre al 3 novembre 2012) alla MANIERO ASSOCIAZIONE CULTURALE (Via dell’Arancio, 79) 

Nicola Vitale e Peter Angermann, Lorenzo Bonechi, Helgi Friðjónsson, Jan Knap, Milan Kunc, Luigi Ontani, Salvo, Nicola Vitale fino al 3 novembre 2012 martedì-sabato ore 16-20 Continua a leggere

Wislawa Szymborska, “Vista con granello di sabbia”

Riletture
a cura di Luigia Sorrentino

Wislawa Szymborska, “Vista con granello di sabbia
di Giorgio Galli

Il problema della spaccatura fra l’io senziente (e pensante) e le cose è un antico problema. Ma, come molti antichi problemi, è rimasto insoluto ed anzi il progresso scientifico lo ha reso financo più complesso. Se i medioevali distinguevano fra una res e una vox, se Kant scindeva il fenomeno dal noumeno, oggi abbiamo il neurologo Rudolph Linas, che da qualche anno bandisce una verità sconvolgente: che quelli che noi chiamiamo “oggetti” in realtà non esistono, che i nostri sensi in realtà entrano in contatto con alcuni, pochi campi di forza elettromagnetici e ricostruiamo il mondo a partire da pochi dati fallaci; che, in definitiva, “vedere è come sognare”. Ma intanto, per secoli e secoli, l’essere umano ha non solo “ricostruito” il mondo sulla base dei sensi e della mente, ha non solo, adamiticamente, “dato un nome alle cose”, ma ha anche attribuito loro una personalità. Nessuno, fra quanti mi leggono, non ha mai detto “Se questi muri potessero parlare”, “Questa è la casa che mi ha visto crescere”. Rimane in noi un fondo panteista che ci porta ad animare gli oggetti. Non riusciamo a concepire un’esistenza priva d’intelligenza e sensazioni. Non riusciamo a concepire un’esistenza priva di vita. Litigare col navigatore o col computer è solo la proiezione, nel presente tecnologico, di un bisogno ancestrale: quello di dare un anima all’universo. Continua a leggere