Salvatore Silvano Nigro (nella foto qui accanto) con “Il Principe fulvo” (Sellerio) nella sezione narrativa, e Gilberto Isella (nella foto sotto) con “Mappe in controluce” (Book Editore) per la poesia sono i due vincitori del Premio “Giuseppe Dessi'” 2012. I loro nomi vanno ad affiancarsi a quello di Giulio Rapetti, in arte Mogol, al quale è andato il Premio speciale della Giuria di questa ventisettesima edizione del concorso letterario intitolato al grande scrittore sardo (nato a Cagliari nel 1909 e scomparso a Roma nel 1977). Continua a leggere
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Ad Amos Oz il Premio Tomasi di Lampedusa 2012
Amos Oz con il “Il monte del cattivo consiglio” (euro 17,00 – Feltrinelli) si è aggiudicato la IX edizione del Premio letterario internazionale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”.Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato allo scrittore israeliano nel corso della cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista Rosanna Cancellieri, nel cortile di Palazzo Filangeri di Cutò a Santa Margherita di Belice.
Sul palco della cittadina agrigentina nomi e volti importanti dello spettacolo: da Luca Zingaretti, accompagnato dalla moglie Luisa Ranieri, che ha regalato al pubblico la lettura de La Sirena, racconto scritto dallo stesso autore de Il Gattopardo e pubblicato postumo dalla casa editrice Feltrinelli nel 1961, che l’attore ha portato in giro nei maggiori teatri d’Italia, a Katia Ricciarelli che ha cantato alcune famose arie del suo repertorio, fino a Mariano Deidda, l’originale artista sardo appassionato cultore del rapporto tra musica e letteratura, che ha proposto due dei suoi più interessanti lavori su Fernando Pessoa e Cesare Pavese.
Presente alla cerimonia di premiazione anche la giuria del “Tomasi di Lampedusa”, presieduta da Gioacchino Lanza Tomasi, insieme al musicologo: Salvatore Silvano Nigro, Giorgio Ficara e Mercedes Monmany Molina de La Torre.
Nelle precedenti edizioni il riconoscimento è stato assegnato, tra gli altri, anche ad Abraham B. Yehoshua, Tahar Ben Jelloun, Claudio Magris, Anita Desai, Edoardo Sanguineti, Kazuo Ishiguro, Valeria Parrella e alla memoria di Francesco Orlando.
Opere Inedite, Michele Nigro
Opere inedite
a cura di Luigia Sorrentino
“Il mio modo arcaico di fare poesia nasce dall’esigenza di fornire, prima di tutto a me stesso e poi anche all’eventuale lettore, un’immagine scremata, sobria, asciutta, arcaica appunto di ciò che la vita mi fornisce quotidianamente o mi ha fornito in passato. Questa scelta, a volte, va a discapito di quella poesia concepita come intrattenimento piacevole e di una metrica ‘educata’ e matematicamente coerente. La rima è al servizio di una ‘filastrocca primordiale’ perché l’obiettivo del verseggiare è la ricerca di una verità seppellita sotto tonnellate di avverbi, aggettivi inutili e di immagini collettive di origine televisiva che non appartengono all’individuo. Uno degli obiettivi della poesia è ‘ripulire’ l’Io da certi prolungamenti prosaici per ritornare alle origini del pensiero. I singoli versi composti da non più di tre o quattro parole, determinano nella mente del lettore la formazione di frammenti lapidari, scomodi da leggere, grezzi, sacrificando consapevolmente la bellezza e la musicalità, e rasentando in alcuni casi un’ossessiva paronomasia. Anche le ricerca di una ‘rima interna’ contribuisce ad alimentare un suono ossessivo che è catarsi.”
di Michele Nigro Continua a leggere