William Faulkner, “Poesie del Mississippi”

Transeuropa Nuova poetica pubblica nel 2012 un’opera densissima di William Faulkner, Poesie del Mississippi, (Mississippi Poems) nella traduzione di Vanni Biancone. Scrivere sul serio, era il sogno dello scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo statunitense al quale, nel 1949, fu conferito il premio Nobel per la Letteratura. Faulkner, scomparso nel 1962, ‘abituato a vedere il mondo dall’occhio delicato e (chirurgico) con cui inciderà tutte le sue opere’, come evidenzia Marco Missiroli nella prefazione al libro, è uno dei più importanti scrittori statunitensi del Novecento.

‘Ricorderò quest’albero, da vecchio,/ il colle, come il sole inonda la vallata/’ scrive. Sono i versi che aprono la raccolta all’interno dei quali ciascuno può ritrovare se stesso, il proprio paesaggio. Già nell’incipit, infatti, c’è tutta l’emozione del poeta, spinto dalla necessità di testimoniare ciò che per sua natura ‘è insito’ in ognuno di noi. Ricorderò l’oro mattutino – scrive – che entra nella tinta verde del pomeriggio, barattato poi nel sonno a fine giornata? E’ la domanda che pone Faulkner e che caratterizza fin da subito, il pensiero provocatorio e complesso della sua poesia. Essere o non essere, è, da sempre, il problema. L’interrogativo, che non sembra trovare risposta. O meglio: trova la risposta che ciascuno vuole trovare, secondo il proprio destino, la propria necessità. Continua a leggere

Patrizia Cavalli, video-intervista

Avete letto quel bellissimo poemetto di Patrizia Cavalli che si intitola ‘La Patria’?

La Cavalli, una delle poetesse più affermate e lette in Italia,  intervistata da Luigia Sorrentino in occasione del Festival Internazionale di Roma “Letterature” 2012, riferendosi a questo suo poemetto dice che la patria è ormai una strana cosa, impossibile da definire. E aggiunge: “la Patria è esattamente il luogo dove si può stare, dove è possibile stare.”

Fra le tante figure possibili di patria richiamate da Patrizia Cavalli  in ‘La patria’, ” c’è anche quella di una pazza che ormai/dorme per strada.”
Un verso che lancia, letteralmente, un sasso, che ci folgora e ci fa vedere cosa è diventata oggi la nostra nuova patria, ‘una’ senza più casa, un’emarginata, ‘una’ senza più fissa dimora. Una patria spostata, perduta, una patria non più.

Video-intervista a Patrizia Cavalli di Luigia Sorrentino
Montaggio di Luigia Sorrentino

[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/poesia/luigia_08062012.mp4[/flv]

Pierluigi Cappello, “Il futuro non è più quello di una volta”…

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Qc9ZA9jyie0[/youtube]

Nel video della poesia Chiusaforte, il poeta Pierluigi Cappello dice:  […] Il futuro non è più quello di una volta è stato scritto da una mano anonima e geniale su un muro graffito alla periferia di Udine. […]

La buona notizia  di oggi, (5 gennaio 2012), si legge: Il Presidente dell’ARLeF – Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane –  Lorenzo Zanon, si unisce alla campagna per l’assegnazione dei benefici della Legge Bacchelli al poeta friulano Pierluigi Cappello. Continua a leggere