E’ il primo cantautore e musicista a vincere il prestigioso Premio Letterario e per questo passerà alla storia.
Bob Dylan, all’anagrafe Robert Allen Zimmerman, è nato il 24 maggio 1941 a Duluth, Minnesota. Le sue prime canzoni come “Blowin in the Wind” e “The Times They Are A-Changin” sono diventate dei veri e propri inni negli Stati Uniti perché denunciano la negazione dei diritti civili e costituiscono un proclama per contrastare ogni tipo di guerra. Continua a leggere→
Esistono omologie tra gusti musicali e proposte politiche? Preleviamo due titoli a caso dalla playlist elettorale composta personalmente – pare – da Barack Obama (la playlist completa la trovate qui). Prima di lamentarvi considerate che quella di Romney è probabilmente peggiore. A meno che non vi piaccia il country (la playlist di Romney la trovate qui).
Continua a leggere alla fonte, su Le parole e le cose. (Pubblicato da Luigi Simonetti).
Dopo la Medaglia delle Arti per Bob Dylan arriva anche quella della Libertà. Il musicista riceverà infatti dal presidente Usa Barack Obama la più alta onorificenza civile americana, consegnata a personaggi che hanno contribuito con i loro meriti alla sicurezza o agli interessi nazionali, alla pace mondiale e alla diffusione della cultura.
Secondo quanto riportato dalla Casa Bianca in un comunicato, sono state insignite del premio tredici persone, tra cui vi sono figure di rilievo come l’ex segretario di stato Madeleine Albright, il presidente israeliano Shimon Peres, l’ex astronauta e senatore dell’Ohio John Glenn, l’ex giudice della Corte Suprema John Paul Stevens, l’avvocato per i diritti civili John Doar, l’attivista Dolores Huerta e l’esperto epidemiologo William Foege. Continua a leggere→
Nello scaffale: “Dove eravate tutti?” di Paolo Di Paolo
a cura di Luigia Sorrentino
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“Vorrei raccontarle di mio padre, di mia madre, di Anita e di Marangoni, di tutti, dov’erano e dove sono, di come le cose vanno e di come andavano, di quando ero un prestigiatore e di adesso che nessuna magia mi riesce. Mi piacerebbe dirle: se gli anni senza nome devo raccontarli a qualcuno, voglio raccontarli a te.”
Dove eravate tutti di Paolo Di Paolo, Feltrinelli 2011, (euro 15).
Dov’erano i padri, soprattutto. Dentro il declino civile di un paese, così risuona l’essere giovani contro l’età adulta, contro l’assenza, contro il silenzio.
Paul Auster a Napoli: “L’unica cosa di cui mi occupo attivamente è di difendere uno scrittore o un poeta in difficoltà attraverso il Pen e continuare a scrivere”.
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“I personaggi dei miei libri non sono marionette nelle mie mani, fanno progetti e io li ascolto, loro hanno una vita. A volte vorrei sapere cosa fanno oggi, spesso ho la sensazione che mi siano intorno e resteranno vivi anche dopo di me”. L’autore di ‘Trilogia di New York’ e del più recente ‘Sunset Park’, Paul Auster – oggi a Napoli per ritirare il Premio Napoli 2011 per la sezione Letteratura Straniera – spiega così la genesi dei suoi libri che sono spesso il risultato dell’osservazione profonda dell’animo umano e del mondo contemporaneo.
Lo scrittore newyorkese parlando con i giornalisti ha raccontato molto del suo universo di autore e di uomo attento al cinema e ai diritti umani e che pur vivendo nella modernità preferisce continuare a scrivere i suoi romanzi a mano e trascriverli su una vecchissima macchina per scrivere di cinquanta anni fa, non ha l’aiuto, né di un computer e neanche di un cellulare. Continua a leggere→
In vista delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti nel 2012, mercoledì 12 ottobre (ore 9-18), Villa La Pietra, New York University di Firenze, ospiterà la conferenza internazionale US Politics: Verso il 2012. Alcuni tra i più importanti esperti internazionali in materia elettorale, accademici, giornalisti e analisti politici si confronteranno sul tema della campagna per la rielezione di Barack Obama e sulla situazione del partito Repubblicano e Democratico negli Stati Uniti. Al centro del dibattito anche l’attuale crisi economica mondiale e le tendenze delle relazioni transatlantiche. Continua a leggere→
Adonis, Fabriano, Poiesis 2009 Foto di Luigia Sorrentino
di Luigia Sorrentino
Vi ripropongo la mia intervista ad Adonis, pseudonimo di Ali’ Ahmad Said Esber, nato a Kassabin, in Siria, nel 1930, che per scelta, considera la sua vera patria il Libano. Attualmente Adonis vive a Parigi. E’ uno dei maggiori poeti nel mondo. La bellezza dei suoi versi è tutta nella meraviglia delle immagini, nell’intreccio di metafore, nelle “metamorfosi”, autentiche “migrazioni” nella storia del mondo arabo e islamico. L’intervista è stata realizzata in Italia in occasione dell’uscita del poema Storia lacerata nel corpo di una donna– nell’eccellente traduzione di Fawzi Al Delmi – pubblicato da Guanda. Temi centrali dell’intervista: la donna, l’uguaglianza,lalibertà di stampa.
Intervista a Adonis di Luigia Sorrentino
Traduzione di Fawzi Al Delmi Fabriano, maggio 2009
Adonis, qual è il tema di questo nuovo poema?
E’ un poema che parla di Agar che era la concubina di Abramo il padre di tutti i profeti. Questa donna fu cacciata via nel deserto con il proprio figlio. Il poema parla della condizione di questa donna che poi rispecchia la condizione della donna attuale.
Perché ha posto la donna al centro della sua prospettiva poetica?
Ci sono diverse idee che percorrono questo poema, ma cercherò di sintetizzarle in due. La prima idea riguarda le religioni, soprattutto le religioni monoteiste. E’ un tema che va trattato, che va risolto perché diversamente non si possono risolvere i problemi attuali. La seconda idea riguarda la liberazione della donna. La donna non viene dalla costola di Adamo, ma deve essere considerata pari a lui. Alla base del pensiero dominante nella religione la femminilità costituisce un problema, e questa idea deve essere cambiata. Per questo motivo faccio di Agar il primo modello di donna ribelle. Ed è impossibile che questa rivoluzione possa essere attuata nel suo percorso se non si riconsidera e se non vengono rivisitate le religioni monoteiste.
Il tema della donna è infatti presente in molti aspetti della sua scrittura… E’ presente in tutti gli aspetti della mia scrittura. Io guardo all’uomo e alla donna non in quanto esseri appartenenti a una religione, ma a una società civile. La religione, invece, deve essere assolutamente individuale, perché quando diventa estensione sociale si rovina tutto.
Adonis, quali sono gli ostacoli che vanificano il dialogo tra l’Islam e l’Occidente? Perché possa esserci un dialogo noi dobbiamo riconoscere l’altro in modo che quando parla possiamo anche ascoltarlo. Le religioni monoteiste non riconoscono l’altro, lo rifiutano. Si dice che vi è un solo dio. In realtà ve ne sono tre: il dio nella Torah ha una sua peculiarità. E il dio nel Cristianesimo è all’opposto di quello che è il dio nella Torah. E il dio islamico è ancora opposto agli altri due. Quindi, se andiamo in profondità, nessuno riconosce l’altro.
Crede che stiamo andando nella direzione giusta? Verso un mondo riconciliato e tollerante? Non credo. Le cose stanno andando sempre peggio e io personalmente rifiuto la tolleranza. La tolleranza è un altro razzismo mascherato. Sono per l’eguaglianza. L’uomo è per l’eguaglianza e non per la tolleranza.
Adonis, il problema della libertà di stampa è al centro del dibattito internazionale. Perché gli scrittori vengono messi in difficoltà? Perché non possono esprimere liberamente le proprie idee? Ha ragione, è un problema di carattere internazionale. E’ un problema che non riguarda soltanto il mondo islamico, ma anche l’occidente. L’unica differenza è il grado di limitazione di questa libertà. La libertà di stampa è molto limitata nel mondo islamico e noi scrittori combattiamo per avere maggiore libertà. Ma questo problema riguarda anche l’Occidente. Quindi anche in Occidente la libertà di stampa è molto limitata. Vi sono delle situazioni in cui è vietato parlare. In occidente si commette un errore se si parla solo della limitazione della libertà di stampa nei paesi musulmani, perché nel mondo occidentale si ha lo stesso problema. Per esempio, perché si parla di fondamentalismo islamico e non di fondamentalismo ebraico, o cristiano? Continua a leggere→