Ciro Tremolaterra, "Sorrisi da un piccolo giardino"

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Dalla Prefazione di Paola Casulli
Un fondale d’ombra, di frescura, di prati al tramonto e di rondini. E’ quello su cui si posa questa poesia nata dalla voce elegante e sobria, limpida e leggera di Ciro Tremolaterra.
E il silenzio! Il silenzio che ora si espande, ora si contrae. Si disgrega, si fonde, si disintegra nuovamente e svanisce. Poi ritorna. Un silenzio che non è tacere ma geometria ben congegnata di un sé mai smarrito seppur dolente. Mai concluso ma che, nella percezione tutta della vita, accetta in sorte un’umanità delle cose e degli eventi ben dritta, serenamente cosapevole che il mondo è sempre inseparabilmente commedia e tragedia.
Un silenzio leggero “come i capelli di una ragazza… una ragazza segreta”… Un flusso continuo di parole, la poesia di Ciro Tremolaterra, che disegna l’esistenza come uno scrigno che, una volta spalancato, rivela il soffice tappeto blu della memoria. […]
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