Nota dell’autore, Valerio Grutt
“Ero un ragazzino di tredici o quattordici anni con la passione del calcio, del rap e delle bombolette spray, quando mi trovai per la prima volta in Cappella Sansevero. Da allora quel luogo non mi ha mai lasciato in pace, ne ero fortemente attratto senza capirne il motivo. Ci andavo spesso, c’era qualcosa, un mistero, un segreto che mi si accendeva dentro al quale non riuscivo a dare parola. Forse la storia del Principe Raimondo, il genio, l’alchimista, forse la bellezza dell’architettura e delle sculture, sapevo che prima o poi avrei dovuto dire, raccontare. Negli anni successivi, perso tra mille interessi e incontri, non ci ho più pensato ma l’universo mi metteva sempre davanti qualcuno o qualcosa per tornare a ragionarci, per ricordare. Continua a leggere
"Però qualcosa chiama"
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