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Niente dovrebbe essere più semplice
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Niente dovrebbe essere più semplice
When I see a couple of kids
And guess he’s fucking her and she’s
Taking pills or wearing a diaphragm,
I know this is paradise
Everyone old has dreamed of all their lives—
Bonds and gestures pushed to one side
Like an outdated combine harvester,
And everyone young going down the long slide
To happiness, endlessly. I wonder if
Anyone looked at me, forty years back,
And thought, That’ll be the life;
No God any more, or sweating in the dark
About hell and that, or having to hide
What you think of the priest. He
And his lot will all go down the long slide
Like free bloody birds. And immediately
Rather than words comes the thought of high windows:
The sun-comprehending glass,
And beyond it, the deep blue air, that shows
Nothing, and is nowhere, and is endless.
Da High windows (1974)
Quando vedo una coppia di ragazzi
e immagino che lui se la chiava, che lei
prende la pillola o porta il diaframma
penso “questo è il paradiso
che ogni vecchio ha sognato per una vita intera”.
Catene e riti buttati via da qualche parte
come una vecchia mietitrebbia
e tutti i giovani che scivolano
verso la felicità, senza fine. Mi chiedo
se quarant’anni fa qualcuno mi ha
guardato pensando “così dev’essere la vita,
niente più Dio, basta sudare nel buio
pensando all’inferno e cose simili;
e perché mai celare quello che pensi del prete?
Lui e i suoi sgherri scivoleranno via
come liberi uccelli di sangue. E subito,
più delle parole, penso alle finestre alte:
il vetro che assorbe il sole
e lì nell’oltre-azzurro, un’aria profonda che non dice niente
e non è da nessuna parte. E non finisce.
Traduzione di Giovanni Ibello Continua a leggere
The wires
The widest prairies have electric fences,
For though old cattle know they must not stray
Young steers are always scenting purer water
Not here but anywhere. Beyond the wires
Leads them to blunder up against the wires
Whose muscle-shredding violence gives no quarter.
Young steers become old cattle from that day,
Electric limits to their widest senses.
Philip Larkin
I fili
Le praterie più estese hanno recinti elettrici,
perché se il vecchio bestiame è mansueto
i giovani manzi fiutano sempre l’acqua più pura
Non solo qui, ma ovunque. C’è il richiamo di un altrove
che li fa schiantare nel recinto
con una furia che lacera le carni, senza tregua.
Da quel giorno i giovani manzi iniziano a invecchiare,
barriere elettriche alla vastità dei sensi.
Traduzione di Giovanni Ibello Continua a leggere
THIS BE THE VERSE
They fuck you up, your mum and dad.
They may not mean to, but they do.
They fill you with the faults they had
And add some extra, just for you.
But they were fucked up in their turn
By fools in old-style hats and coats,
Who half the time were soppy-stern
And half at one another’s throats.
Man hands on misery to man.
It deepens like a coastal shelf.
Get out as early as you can,
And don’t have any kids yourself.
SIA QUESTO IL VERSO
Mamma e papà ti fottono.
Magari non vogliono farlo, ma tant’è.
Ti trasmettono le loro antiche meschinità
E aggiungono qualche extra, solo per te.
Però anche loro sono stati fottuti
Da alienati con cappelli e cappotti fuori moda,
Che passavano metà del tempo a poltrire
E l’altra metà a ghermirsi la gola.
L’uomo cede all’uomo la disperazione.
Sprofonda come una piega costiera.
Quindi sbrigati a levarti da mezzo,
E non mettere al mondo alcun figlio.
(dalla raccolta High windows, 1974)