Pietro Russo, “A questa vertigine”

Pietro Russo

di Loretto Rafanelli

Lettura ardua, orfana di nomi, di indicazioni, di vie collaudate dalla storia e nella storia, poesia infine collocata nella ricerca di una identità impossibile. In A questa vertigine (Italic), Pietro Russo ci situa in una ‘palude’ esistenziale e storica, dove il lettore brancola tra un Io invadente e una ricerca di senso rispetto le cose del mondo. Ma non è questa la poesia acerba che deborda nel personale, nell’eccesso di una introspezione, perché comunque Russo ha occhi attenti per guardare il guardabile, ma soprattutto ha occhi attenti per tentare di guardare l’inguardabile. Continua a leggere

Pietro Russo, “A questa vertigine”

pietro_russodi Gianluca Furnari

In principio è l’ora 00:00, «l’istante assoluto» (00:00, p. 9). Le cifre tonde che marcano in apertura la raccolta d’esordio di Pietro Russo, Italic, 2016 A questa vertigine, non sono l’alpha né l’omega, piuttosto l’uroboro che abbraccia i due estremi. Siamo di fronte a una poesia che raggiunge la coscienza dopo aver attraversato una quiete ipnotica: i quattro zeri dell’incipit lampeggiano come un ultimatum su schermo bianco, minacciando una lunga epoca di effetto neve.

Ma forse è tutto sotto controllo. Qualche anno fa un’équipe di scienziati tedeschi è riuscita a sospendere il tempo di un fascio di luce, intrappolandolo per alcuni secondi in un cristallo opaco. L’operazione alla quale Russo sembra intento, nel suo laboratorio, non è poi tanto diversa: si tratta di convogliare nel segno linguistico tutte le energie del mondo presente, passato e futuro; inchiodare i movimenti; «tenere tempo e fiato» (Eravamo splendidi, p. 14) per portarsi d’un salto al centro delle cose. Continua a leggere

Gianluca Furnari & Pietro Cagni

funaridi Tommaso Di Dio

La poesia continua; non può non continuare: sembra che continuare sia il suo più essenziale e forte e profondo messaggio. Ogni qual volta che se ne senta più scorata la presenza, più perdute sembrino tutte le ragioni perché continui, ecco che, dalla crepa più arida dell’interruzione, sopraggiunge, all’istante, la poesia a dire di noi, a dire qualcosa che continua sottotraccia, che si credeva smarrito e obnubilato da infinite soglie di stupide deviazioni.

È con questa impressione sulle labbra che mi accingo a parlare di due giovani libri di due altrettanto giovani autori che emergono, negli ultimi mesi del 2015, con il loro esordio nel campo aperto della poesia italiana. Sto parlando di Vangelo Elementare (Raffaelli, Rimini 2015) di Gianluca Furnari (nato nel 1993) e di Adesso è tornare sempre (Le farfalle, Catania 2015) di Pietro Cagni (nato nel 1990): due libri completamente diversi eppure complementari, due libri che, pur nati entrambi alle pendici dell’Etna, sembrano aver percorso all’ombra di un diverso lutto fondativo distanze siderali, l’uno lontano dall’altro, per incontrarsi, infine insieme, in una pozza vibrante d’entusiasmo e presenza. Continua a leggere

Quadernetto di poesia contemporanea


4x4Mercoledì 11 Novembre 2015
, alle ore 17:00, nell’aula n. 268 della Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania (Dipartimento di Scienze Umanistiche – Piazza Dante) si terrà la presentazione del numero inaugurale della collana Quadernetto di poesia contemporanea a cura di Grazia Calanna e Orazio Caruso (Algra Editore) intitolato 4×10.
Con l’editore Alfio Grasso, gli autori (Chiara Carastro, Antonio Lanza, Michele Leonardi e Pietro Russo) e i curatori, interverrà, in qualità di relatore, il prof. Giuseppe Savoca (ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea, Università di Catania).

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