Carlangelo Mauro, «Liberi di dire». Saggi su poeti contemporanei

«Liberi di dire» Saggi su poeti contemporanei
Prima serie
Carlangelo Mauro
Editore: Sinestesie, 2016

ESTRATTO DALLA NOTA INTRODUTTIVA DI CARLANGELO MAURO

I poeti presi in considerazione in questo studio (n.d.r. Cucchi, De Angelis, Fontanella, Piersanti, Volponi) sono molto diversi fra loro, anche se in ognuno di essi sembra forte il legame con il luogo, elemento fondante del loro “fare poesia”. La poesia di Fontanella, che si è stabilito da anni in America, non può non riconnettersi al luogo di origine, quella di Cucchi e De Angelis si inscrive nelle periferie milanesi, la poesia di Piersanti abita profondamente Urbino – ciò permette di confrontarla con la scrittura volponiana – e il paesaggio delle Cesane, mentre in quella di Neri rivive la guerra ‘civile’ del 1943-1945 tra Erba e dintorni. Anche questi vogliono essere poeti nuovi, ‘liberi di dire’ dopo l’egemonia della Neoavanguardia, alla ricerca di altri spazi e inediti rapporti con le tradizioni poetiche, che non possono non essere negate, dichiarate morte o richiamate in vita, sotto altre forme. Continua a leggere

Ugo Piscopo, Idilli napoletani

Nello scaffale, Ugo Piscopo
a cura di Luigia Sorrentino

Nel titolo di questo libro di Ugo Piscopo “Idilli napoletani”  (sottotitolo: Il possibile che diventa impossibile) vibra e scorre il palpito di un sorriso ironico. Nel testo la chiave di lettura è infatti l’ironia, il grottesco è la nota fondamentale – verso tutto e tutti, compreso il se stesso – coinvolto dalla città in un gioco di scambi, di straniamenti, di perdite di identità.

Che Napoli abbia perduto la propria identità è infatti oggi, forse il tratto fondamentale della città e certo non è una novità.  Il fenomeno riguarda il ritmo travolgente di cambiamenti del mondo moderno. E’ necessario dunque, “tenersi sotto osservazione” e capire se ciascuno, nel proprio piccolo, possa fare qualcosa di “più umano”. Consapevoli che la vita è un appuntamento con  l’istante, sul filo di una perdita. Questo l’invito, soffuso e malinconico del libro. Continua a leggere