Dalla prefazione
di Silvio Raffo
“In corrispondenza con la crisi del Positivismo, movimento “maschile” per eccellenza, si assiste – dal Decadentismo in avanti – al potenziamento, più o meno conscio, in tutte le espressioni artistiche, dell’elemento “femminile”.
L’intimismo, la sensitività, il misticismo, e quel peculiare gusto estetico che induce l’anima (più che l’animo) a soffermarsi sulle sfumature più sfuggenti e su tutte le (im)percettibili manifestazioni del mistero – ciò che, insomma, certuni amano chiamare “il lato oscuro della luna” – sono queste qualità, eminentemente femminili, ha caratterizzare marcatamente la poesia del nostro secolo: una poesia tutta lampi, illuminazioni timori e tremori, spesso ripiegata su se stessa e rivolta agli strati più nascosti dell’io, a quel mondo dell’inconscio che Freud denomina appunto ambiguamente “il Regno delle streghe”.
(…)
I 25 ritratti che si susseguono in queste pagine e il caleidoscopio che le suggella sono altrettanti specchi in cui si riflette finalmente senza veli, pur mantenendo un suo fascinoso alone, il plenilunio della poesia femminile che è stato offuscato per secoli dalle ombre del pregiudizio, del conformismo, dell’incomprensione (o della paura?).
Sibilla Aleramo
Son tanto brava
Son tanto brava lungo il giorno.
Comprendo, accetto, non piango.
Quasi imparo ad aver orgoglio quasi fossi un uomo.
Ma al primo brivido di viola in cielo
ogni diurno sostegno disparare.
Tu mi sospiri lontano: “Sera, sera dolce e mia!”.
Sembrami d’aver fra le dita la stanchezza di tutta la terra.
Non son più che sguardo, sguardo perduto, e vene.
*
Katherine Mansfield
Il Golfo
Un golfo di silenzio ormai ci separa:
io su una sponda e tu all’opposta vivi,
non ti vedo né ti odo a stento so che ci sei.
Col tuo nome antico ti chiamo ognora
e l’eco di me pretendo sia la tua voce.
a varcarlo forse c’è modo? Mai con la parola
o il senso. Così di pianto lo potremmo colmare.
Ma ora voglio frantumarlo con un’alta risata.
*
Daria Menicanti
Tutti i gatti lo credono
Nerofumo e smeraldi, sulla vetta
di una colonna un gatto mi contempla
risibilmente piccolo, ma già
convinto di essere un dio. Continua a leggere