Intervista a Mario De Santis

Nello scaffale, Mario De Santis
a cura di Luigia Sorrentino

“La polvere nell’acqua” di Mario De Santis (Crocetti, 2012) ha in esergo un verso di Paul Celan, “Vi è un’ora che fa della polvere il tuo seguito”. Siamo di fronte a un’opera fluttuante, liquida, che cerca di disegnare una forma poetica, che si muove tra realismo e visione per disegnare la Storia, il paesaggio, della nostra epoca.

Intervista di Luigia Sorrentino
24 febbraio 2013

Mario De Santis qual è l’ora che fa della polvere il nostro seguito?

“L’ora della consapevolezza estrema, dello squarcio disperato che la storia ci ha consegnato ed è quella di un taglio dei ponti sia con il passato che con il futuro. Celan, che alla polvere non poteva guardare solo come metafora, avendo egli nella polvere dei forni perso la sua storia personale e biologica, ne rifà metafora di una polvere che resta polvere, osservando il proprio futuro come polvere, ovvero ciò che sarebbe seguito e a cui nessun alito divino poteva ridare vita. Per me un presente dilatato di questa fase di 900 terminale e di inizio del XXI secolo in cui stiamo alla Storia come ci può stare l’orfano senza genealogia e senza futuro.” Continua a leggere

A Wole Soynka premio Internazionale Trieste poesia

Il poeta, drammaturgo, romanziere e saggista nigeriano Wole Soyinka, premio Nobel per la letteratura, è il vincitore della quattordicesima edizione del Premio Internazionale Trieste Poesia.

La manifestazione, organizzata dal Club Anthares, si svolgerà dal 26 novembre al 2 dicembre 2012 nei caffè e nelle librerie cittadine con numerosi ospiti provenienti da tutto il mondo.

Per il Comitato Promotore la poesia di Soyinka, “improntata al dialogo e ai valori di libertà e di pace, mette al di sopra di ogni cosa la dignità dell’uomo, sempre e ovunque. La sua opera, radicata tra presente e passato, è una fusione tra elementi della cultura e della realtà africana con quelli occidentali”.

Oltre a Soyinka verranno premiati Pietro Dini e Albert Lazaro-Tinaut per il nono Premio Gerald Parks alla Traduzione del libro del più importante poeta estone, Juri Talvet, ‘Primavera e polvere’  (Edizioni Joker). Il nono Premio Anthares ‘Un poeta per la Pace’ sarà consegnato a Gianmario Lucini.

All’interno del festival si svolgera’ infine il settimo ‘Trieste International Poetry Slam’ curato da Matteo Danieli e Christian Sinicco.

William Faulkner, “Poesie del Mississippi”

Transeuropa Nuova poetica pubblica nel 2012 un’opera densissima di William Faulkner, Poesie del Mississippi, (Mississippi Poems) nella traduzione di Vanni Biancone. Scrivere sul serio, era il sogno dello scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo statunitense al quale, nel 1949, fu conferito il premio Nobel per la Letteratura. Faulkner, scomparso nel 1962, ‘abituato a vedere il mondo dall’occhio delicato e (chirurgico) con cui inciderà tutte le sue opere’, come evidenzia Marco Missiroli nella prefazione al libro, è uno dei più importanti scrittori statunitensi del Novecento.

‘Ricorderò quest’albero, da vecchio,/ il colle, come il sole inonda la vallata/’ scrive. Sono i versi che aprono la raccolta all’interno dei quali ciascuno può ritrovare se stesso, il proprio paesaggio. Già nell’incipit, infatti, c’è tutta l’emozione del poeta, spinto dalla necessità di testimoniare ciò che per sua natura ‘è insito’ in ognuno di noi. Ricorderò l’oro mattutino – scrive – che entra nella tinta verde del pomeriggio, barattato poi nel sonno a fine giornata? E’ la domanda che pone Faulkner e che caratterizza fin da subito, il pensiero provocatorio e complesso della sua poesia. Essere o non essere, è, da sempre, il problema. L’interrogativo, che non sembra trovare risposta. O meglio: trova la risposta che ciascuno vuole trovare, secondo il proprio destino, la propria necessità. Continua a leggere

“La nascita, solo la nascita”

La nascita, solo la nascita” di Luigia Sorrentino
di Ninnj Di Stefano Busà

I versi di questo straordinario libro di Luigia Sorrentino entrano nel vivo come schiocchi sonori; hanno l’impeto e la capacità di calamitarti nel pathos di una percezione intimistica e non solo, perchè sono il segno di una maturità poetica che coglie il panorama e la irrequietezza emotiva in interiore, per proiettarli all’esterno di una memoria eccezionalmente visiva e olfattiva, increspata dal divenire delle cose, quasi a fermarne l’accezione privata e la ragione del coinvolgimento doloroso, a vivisezionare e decifrare il transeunte, a cesellare toni, variazioni ed emozioni che suggellino la dimensione temporale sempre in progress: “saremo un po’/ bianchi vicino al sole/ polvere con altra polvere.”
La nascita, solo la nascita è un cangiante e articolato percorso della meditazione, una deflagrazione lessicale che coglie domande senza risposte, una testimonianza che tratta ragioni forti, mutevoli che si rincorrono nel tratto quotidiano del nostro itinere, in modo interrogativo e mai pretestuoso. Continua a leggere

La vostra voce, Lettere dalla crisi n.2

Mi chiamo Rosa. Per me crisi è essere circondata da un mare di indifferenza. Il silenzio è qualcosa che avvilisce ed io sono una che è vissuta dopo l’inferno del cancro. Ho affrontato la chemioterapia sperimentale e le 40 sedute di radioterapia per un cancro al seno, molto aggressivo e metastizzante. La crisi economica è nulla di fronte al mio senso precario e inesorabile di desiderio di vivere…

Sono trascorsi 4 anni e secondo i medici non devo abbassare la guardia: il signor cancro può assalirmi quando desidera!!! Io insegno lingua italiana agli stranieri e sono anche fatta oggetto di mobbing tra i colleghi. Lei mi può ascoltare? Vivo in una cittadina di provincia, Avellino, dove la quotidianità scorre come i rintocchi affievoliti di una campana piena di polvere. (Nella foto una veduta dal mare del porticciolo di Ventotene in un’immagine di archivio ANSA). Continua a leggere

Nadia Agustoni, “Il peso di Pianura”

Nello scaffale: Nadia Agustoni, Il peso di pianura
a cura di Luigia Sorrentino


Nadia Agustoni lavora in fabbrica, alle presse, alla catena di montaggio e scrive versi. Poesie che uno vorrebbe portare sempre con sé. Capita a volte, che alcuni, rari, poeti parlino una lingua che chiede di essere ascoltata, più e più volte, per non essere dimenticata. La poesia di Nadia Agustoni fa esattamente questo. I versi che scrive vengono da uno spazio più che da un tempo, ed è proprio lo spazio a dettare a Nadia la forma della poesia . Uno spazio in cui  il paesaggio è sempre più importante. Ebbene, la poesia di Nadia sembra rivelarci che anche quando lo spazio che occupiamo è sempre più esiguo, costretto, limitato, si può amare la vita, la si può amare di un amore immenso e respirare di gioia, di riconoscimento.   Continua a leggere

Mariangela Gualtieri

Ritorna silenzio
placa tutto di me
in un ascolto teso
mani che lasciano la presa
rombo vuoto di tua intesa
silenzio d’oro d’oro
per più riposo celebrale un calabrone
si posa in cima all’aurora
siamo spezzati dentro la mano
genuflessi nell’ora della costellazione
redenta. Siamo costipati
in questo mondo peno
un giorno migliora questo pilotame
d’argento e dentro ci sono
papaveri e una insonnia per loro.

Fa di me la tua mano.
Prendi questa intesa e getta
piume nella festa de re
piume e un anello prezioso.
Saremo solo schiuma, saremo
un fruscio un velame
quando andremo via.

da: Bestia di Gioia di Mariangela Gualtieri (Einaudi 2010)

Mariangela Gualtieri (nella foto di Rolando Paolo Guerzoni) è nata a Cesena nel 1951. Nel 1983 ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro della Valdoca. Fra le sue precedenti raccolte di versi, Antenata (Crocetti 1992), Fuoco Centrale e altre poesie per il teatro (Einaudi 2003), Senza polvere e senza peso (Einaudi 2006), Paesaggio con fratello rotto (Sossella 2007), Bestia di gioia (Einaudi 2010).

www.teatrovaldoca.org