che guardare il sonno
prendere cura e il senso del respiro
dividere ancora il giorno
come se fosse una catena di montaggio
*
che sale un odore oltrepassa la finestra
si fa vestito radiografico dilaga
(tutti si ritrovano a indossare
la faccia dell’errore o del catasto d’amore)
si riaprono gli armadi
si nascondono le mani
*
che ogni morto porta al proprio dio
un nome un oggetto fatto d’ossa
e qualche scampolo di notizia
che arriva con tanta ansia accumulata
al momento della dispersione
al ricordo dell’occasione persa
*
che dare il cibo al gatto
è compito seriale
che il rovescio nudo delle scale
è punto di appoggio e di sutura
che le case emanano odore
di lampade votive
ti piovo ti spiovo e dopo di nuovo
muovo l’odore dentro lo specchio
(Giulio Maffii, “RadioGrafie”, il Convivio Editore 2022).