Paolo Lagazzi, “Come ascoltassi il battito d’un cuore”

Attilio Bertolucci e Paolo Lagazzi

Per quanto amato da molti lettori di poesia, per quanto profondamente stimato da alcuni tra più grandi poeti del Novecento non solo italiano (da Montale a Luzi, da Sereni a Caproni, da Pasolini a Charles Tomlinson a Kikuo Takano), Attilio Bertolucci resta un autore ancora, in parte, misconosciuto e incompreso. Solo una lunga frequentazione del suo mondo poetico può permettere di cogliere la complessità e la ricchezza che si annidano nell’apparente semplicità del suo linguaggio. Paolo Lagazzi, riconosciuto dallo stesso Bertolucci (in un’intervista apparsa nella rivista “Gli immediati dintorni”, n.2, 1989) come colui «che forse più di ogni altro mi ha letto in estensione e in profondità», ripercorre negli scritti raccolti nel presente volume alcuni tra i capitoli decisivi della storia del poeta: l’inesausto amore per la pittura; la passione per le opere di Proust e di Eliot; l’affinità elettiva con un originalissimo, fantastico e umano storyteller quale Silvio D’Arzo; il lavoro svolto con leggerezza e lungimiranza nei campi del giornalismo e dell’editoria; il dialogo tra la sua poesia e il cinema del figlio Bernardo.

Soprattutto, questo libro ci porta di nuovo a osservare i “nodi” più segreti e cruciali del mondo bertolucciano: la religiosità sui generis, il sentimento del sacro, l’incontro fra un bisogno primario di verità e un’acuta coscienza della vita come mistero.

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Lorenzo Babini, “Fiaba”

Lorenzo Babini

Fiaba

Nella tua camera, sola, nella camera
silenziosa, in cima a una torre
circondata da sabbia e da un alto fossato,
con giardini panteschi sparsi qua e là nella valle …

ti hanno rinchiusa qui stirpi di antenati fenici,
popoli venuti dal mare, vecchi marinai,

e io che ti guardo in questo specchio di luce da migliaia di anni
e incanutisco, guardami, sono antichissimo
sono vecchissimo anch’io.

Lorenzo Babini, Fiaba


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Eugenio Vitali

Eugenio Vitali Credits/Daniele Ferroni

Nato a Ravenna nel 1934, Eugenio Gino Vitali è autore di numerose opere poetiche edite a partire dal 1965 (“Concerto Atomico”, per le edizioni Cappelli, gli valse nel 1984 la vittoria al Premio speciale Dino Campana e “Testata d’Angolo”, per le Edizioni dell’Orso, quella al Premio Internazionale Moncalieri nel 2006); il suo poemetto “Cantai la vita” appare nell’Almanacco dello Specchio 2010-2011 della Mondadori.

Le sue liriche sono tradotte in Francia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e negli Stati Uniti.

Vitali ha raccolto i consensi formali della più alta critica italiana, da Maria Luisa Spaziani a Giorgio Barberi Squarotti a Roberto Roversi (due le raccolte di Vitali uscite per i tipi della “Libreria Palmaverde”).

Tra il ’69 e il ’70, Vitali sorprese l’Europa con il Libro d’Affissione, manifesti in formato elefante con cui tappezzò di poesie i muri delle grandi città italiane, dal Veneto alla Sicilia, un’operazione inedita per l’epoca e che aprì la strada a fenomeni imitativi, nel nostro paese e all’estero. Continua a leggere

Valentina Pinza, “Il pane del giorno prima”

 

valentina_pinzaValentina Pinza (nello scatto di Valentina Gaglione) è nata a Ravenna nel 1982, laureata all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2008 è attualmente  libera professionista nel campo delle arti visive.
Dalla seconda metà degli anni duemila partecipa occasionalmente a concorsi, letture pubbliche e azioni poetiche.
Una sua silloge è stata pubblicata sul numero 77 di Atelier.
Vive e lavora a Bologna. Continua a leggere

Colomba Di Pasquale

MioDeltacoverwA cura di
Luigia Sorrentino


Colomba Di Pasquale è nata nel 1968 a Lilla, in Francia. Di origini abruzzesi, insegna diritto ed economia in due istituti tecnici di Ravenna. Risiede a Recanati. Con Del Monte Editore ha pubblicato Viaggio tra le parole nel 2006 e con Nicola Calabria Editore Una vita altrove nel 2007. Nel 2010 con Genesi Editore ha pubblicato Dulcamara sempre con prefazione di Vivian Lamarque.
Da: “Il mio Delta e dintorni” di Colomba Di Pasquale, Prefazione di Vivian Lamarque (FaraEditore, 2014) € 10,00

 

 

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Luciano Benini Sforza, “Dopo questo inverno”

 

COPERTINA DI DOPO QUESTO INVERNO“La frontiera è un canale di nebbia, di suono, di assenza di peso, di quasi niente, di niente visibile, riconoscibile. È stanza buia, la cui uscita è un andare in porto, un tornare a casa. Terra che è mare. Vastità che è piccolezza. Non uno scomparire, un dileguarsi di ogni cosa nell’indistinto, anche se è vero che poco importano un petalo o una galassia, un anno o un giorno (Nel respiro più lungo). Ciò che conta è altro. È il dopo, la riva da vedere ancora, la possibilità di un’altra scelta, la speranza «anche solo / di un minimo gesto», «aprire una porta / nel vento con le nubi e il sole / che vanno e vengono». Dopo, riva, scelta, speranza, aprire una porta nel vento, fare del vento, del respiro una casa.

Che cosa c’è dietro la riva, dietro la spiaggia, la banchina, dietro Ravenna o più ancora Marina di Ravenna, il canale, la pineta come «una preghiera scura che vacilla» (Troppo)? C’è ancora terra? Anche in questo caso l’interrogativo non è quello giusto. Forse dovrebbe essere quello a cui Luciano Benini Sforza stesso risponde. Che cos’è Ravenna o una città simile a Ravenna? Una città che «è una sintesi in bilico, / aperta, / un pavimento che riaffiora dal terreno, / dove scorre la pioggia / e ristagna, / dove il muschio / cova l’arsura e viceversa» (Prospettive umane). In sintesi e in bilico, precisione millimetrica e andare a tentoni, il muschio che cova l’arsura e l’arsura che cova il muschio là dove ci si aspetterebbe fango. (…)

Jean Soldini, estratto dalla Prefazione a Dopo questo inverno Continua a leggere

Festival Tr3b di Voltana

foto 2 (2)Si svolgerà in un’unica serata, venerdì 13 giugno 2014 alle 21, il festival Tr3b di poesia, teatro e canzone che da molti anni caratterizza Voltana, nel ravennate, grazie al lavoro del Centro Sociale Ca’ Vecchia in Piazza Guerra col patrocinio del Comune di Lugo – Consulta di Voltana, Chiesanuova, Ciribella, Provincia di Ravenna, Ravenna2019 Capitale Europea della Cultura e Giuliano Ladolfi Editore. Continua a leggere

Libriste alla Classense 2013

Appuntamento
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E’ in corso fino al 27 aprile 2013 presso la Manica Lunga della Biblioteca Classense di Ravenna, la mostra Libriste alla Classense, tra linguaggio e immagine, curata da Dino Silvestroni e Claudia Giuliani.

La mostra Libriste alla Classense, 2° edizione dell’esposizione tenuta nel 2012, Libriste, espone all’incirca settanta opere di artiste italiane e straniere, in parte possedute dalla Biblioteca Classense, in parte provenienti dalla collezione privata di Marco Carminati, a partire dalle prime sperimentazioni degli anni Sessanta ai nostri giorni.

Novità di questa 2° edizione sarà l’esposizione del libro d’artista dedicato da Roberto Gianinetti a Maria Ponti Pasolini, fondatrice nel 1897 della Biblioteca storica “Andrea Ponti”, e l’esposizione di libri di artiste locali contemporanee, come Rosetta Berardi, Mariella Busi, Silvia Casavecchia, Manuela Gagliardi, Elisabetta Gulli Grigioni, Alice Iaquinta, Claudia Majoli, Lisa Santarelli. Continua a leggere

Ritrovata opera di Michele Desubleo, allievo di Guido Reni

Dal deposito della Pinacoteca di Bologna tornerà nella chiesa del Carmine di Massa Lombarda (Ravenna), sua antica collocazione. E’ una ‘Madonna con il bambino in gloria’ del pittore franco-fiammingo Michele Desubleo (1602-1676), allievo di Guido Reni. L’opera ritrovata non è quella che vediamo nella foto qui accanto che è invece, “Ulisse e Nausica”. La tela, di cui si erano perse le tracce dagli anni Sessanta, è stata identificata, e sarà restaurata grazie al fondo messo a disposizione dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, per il recupero di opere dimenticate. Continua a leggere