Opere Inedite, Luigi Roscigno

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Luigi Roscigno mi scrive: “Sento che la poesia nasce fatalmente prima del verso, come il fulmine, fatalmente prima del tuono. La prima è luce acuminata; il secondo, soltanto il fragore che fa l’anima essendo stata attraversata dalla prima. Due estensioni, mi fanno a metà.” 

Sono di grande forza espressiva i versi di Luigi, giovane poeta che mi scrive: “Vengo al mondo 24 anni fa, sotto il segno del Capricorno, proprio come il mio ‘idolo letterario’ Vittorio Alfieri.
Lo ‘voglio fortemente’, il 27 dicembre 1986. Salerno è la città.
Salerno perduta, indimenticata, ritrovata. La mia storia e quella dei miei cari orbita tutta intorno a queste tappe.”

 Il poeta della ‘volontà’ potrei definire Luigi Roscigno, che mi scrive ancora: “Nella Torino che ‘ci dà il pane’ trascorro un’infanzia vivace al punto da diventare ‘l’incubo’ dei miei insegnanti che proprio non riescono a impormi la loro autorità. La condotta è pessima, il rendimento sorprendente.
Poi il ‘rientro’ a Salerno, dopo quattordici anni. Per me sono gli anni del liceo.

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