Nina Nasilli, “Congedo”

Nina Nasilli

CONGEDO

(lontano, un balzo di balena al largo
nessuno lo sa, resta morto
anche il mare
ma, se lo dici, anche piano, io lo vedo
o lo posso sognare)

dell’imbarcazione che solca le onde
intuire la forma
per la luce che la riluce e la splende
e un baluginio qua e là ne tocca
qualche dettaglio
un rostro, una cromatura
che assapora il moderno
o del legno di miele o rosso
una lucida levigatura
una modanatura
ma senza esperienza alcuna
della barca, che non esiste
eppure è viva sul mare che sta arando
con la sua schiuma l’onda che incontra
e il ritorno dell’onda se non deborda

e ha premura di porto, perché lo sa
come Ulisse lo sa
che senza approdo non si riparte
e riposa il navigante
sfama la sua parte sociale
in un illuso istante amicale
che si aggruma attorno al brodo
col pane
ma è solitario ogni viandante
(lo è il poeta in scrittura
che non si ferma: o si perde
tra i rumori rumorosi degli altri
i baccani
i pettegolezzi
i rovi dell’inutilità quotidiana
questa agitata vanità, con le spine)

tra le mani la penna, il timone
l’impronta accaldata della pelle
di chi ieri ti dormiva accanto

Nina Nasilli, CONGEDO

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Marco Munaro, “Berenice”

berenice001Dalla postfazione di G. Maretti Tregiardini

Marco Munaro sembra aver scritto “Berenice” per placare sé stesso come autore e come essere. Non come uomo, bensì come essere, perché in questo libro lui è un essere dell’Ente. Si cala totalmente pienamente ciecamente nel «gran mar de l’essere» per naufragare e naufragare. Riemerge e vede lei, Berenice; naufraga e chiama lei, Berenice. Ogni immersione lo purifica e lo trasforma, gli dà la veggenza perché gli dà l’oblio di sé. Resta pensante, ma in forma d’albero, d’uccello, di macigno, di astro, di morto, di vivo, di risorto. […]

Al lettore

Questa voce attraversata da fiumi e bagnata dal mare, da città e pietre, è cresciuta a scuola dall’abisso della mia anima buia, è fiorita sotto  la volta scorticata. E ancora,  una ragazza che forse non esite mi ha salvato. L’ho chiamata Berenice.
Marco Munaro

Rovigo, luglio 2012 – dicembre 2013 Continua a leggere