“Ungaretti”, di Antonio Saccone

Un nuovo saggio su Giuseppe Ungaretti indaga l’inquietudine sperimentale, la tensione a scavare nel silenzio della parola che governano il libro dell’esordio del poeta, Il Porto Sepolto, l’accanito processo variantistico dell”Allegria, l’esigenza di accordare innocenza e memoria, espressa da Sentimento del Tempo, la reinvenzione del canone della classicità, il tragitto inconcluso verso La Terra Promessa, fino agli ultimi, eccezionali vertici raggiunti dalla scrittura del “vecchissimo ossesso”.
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Antonio Saccone, professore di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Napoli “Federico II”, è l’autore del libro “Ungaretti“, pubblicato dall’Editrice Salerno (euro 16). Tutta l’analisi è tesa a descrivere la fisionomia di un artista costantemente intento “ad accordare modernamente un antico strumento musicale” e intreccia alla produzione lirica le prose giornalistiche di viaggio, l’esperienza didattica del poeta, nonché la cospicua e vitale attività di traduttore e saggista. Lo studio si conclude con un’aggiornata bibliografia. Continua a leggere