Nanni Cagnone, “Mestizia dopo gli ultimi racconti”

Nanni Cagnone / Crediste ph Eric Toccaceli

ANTEPRIMA EDITORIALE

Per gentile concessione dell’autore, pubblichiamo qui una scelta di poesie tratte dall’ultimo libro di Nanni Cagnone: “Mestizia dopo gli ultimi racconti”, La Finestra Editrice, 2019.

 

I

 

Tutto prese avvío da una parola. Ma non si resiste a lun- go entro una parola. Attendi nel mondo esterno il segno d’una corrispondenza, attendi completarti in un atto.
Le parole sono bisognose. La parola ‘bacio’, ha bisogno di materia, le serve un’altra lingua, ha bisogno d’un bacio. Compiango chi s’impiglia nel contrario.

Tentare in chiusa voce
e non all’aperto,
ne l’universo mondo,
equivale a mancare.
Prestigiatori di sillabe,
sospesi, controluce,
ci sono brezze anche per voi.

 

II

Per il fervore
degli antichi dèi
e le stridule pretese
dei conseguenti,
premuti ancora
su divini aculei.
Anelito
a lasciar in via
gli antenati
dei nostri dolori.

D’ore senza scopo
il balsamo paziente.

III

Cielo, pensato culmine,
concavità a cui s’imposero
leggende, mi volgo indietro
per vederti alto nel tempo
santificar colline,
fermo sui tumulti
con tua volubile eternità.

Altorivolgersi, credersi
accolti, poi ruzzolare,
all’orlo ultimo scoprire
che i libri servono soltanto
a ricordare le parole. Continua a leggere