Inedito Mario Schifano al Macro di Roma

Con l’esposizione ‘Laboratorio Schifano’, il Macro di Roma presenta una vera e propria immersione nel cuore della creatività di una delle figure più innovative del panorama artistico internazionale della seconda metà del XX secolo.

Per la prima volta e grazie alla collaborazione fra il Museo e l’Archivio dedicato a Mario Schifano, più di duemila immagini, esposte secondo uno speciale allestimento, coinvolgeranno il pubblico, da domani fino al 6 febbraio, nell’inarrestabile flusso creativo dell’artista: un grande labirinto trasparente e percorribile, nel
quale si susseguiranno sospese inedite polaroid, fotografie e fotocopie a colori, insieme a immagini manipolate tratte da giornali e riviste e fogli di appunti, nonchè filmati inediti realizzati con materiali audiovisivi originali.

Per Schifano la fotografia fu strumento e fine di esplorazione dei nuovi linguaggi e statuti dell’informazione e della comunicazione, secondo la straordinaria attualità e contemporaneità della sua visione, espressa dalle immagini manipolate attraverso la pittura e il loro intrecciarsi e ripetersi variando.

In occasione della mostra, sarà pubblicato da Electa Mondadori un catalogo bilingue (italiano e inglese), con un testo di Luca Massimo Barbero e Francesca Pola, un’intervista a Achille Bonito Oliva e un contributo dell’Archivio Mario Schifano.

Arte e Poesia, Tano Festa 18 ritratti di Mao

Tano Festa 18 ritratti di Mao

I 18 ritratti inediti furono realizzati da Tano Festa nel 1980 da “Mastino”, stabilimento balneare di Fregene, vicino Roma, dove l’artista usava passare l’estate. I lavori, tutti realizzati a pennarello su un blocco da disegno, prodotto dalla Cartotecnica Industriale del Tirreno (cm 24×34), provengono dalla collezione privata di Francesco Soligo, storico gallerista e archivio legale di Tano Festa, nonché autore del primo tomo del Catalogo Ragionato del lavoro del maestro.

 

La vicinanza di Tano Festa a Andy Warhol in questo caso appare evidente sia per il soggetto ritratto (ricordiamo i celebri Mao dell’artista americano), sia per la ripetizione quasi ossessiva dell’oggetto che diviene mezzo e messaggio della rappresentazione artistica.

Tano Festa è stato uno dei protagonisti della scena romana degli anni Sessanta. Insieme a Mario Schifano e Franco Angeli (tra gli altri), appartenenva alla così detta Scuola di Piazza del Popolo, gruppo oramai storico dello scenario artistico contemporaneo.
I temi prediletti dall’artista sono tratti dall’iconografia dei mass media e della storia dell’arte.

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da mercoledì 20 ottobre 2010 al 9 novembre
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