I Lieder eines fahrenden Gesellen: un viaggio poetico-musicale nel passaggio fra due civiltà
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di Giorgio Galli
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Thomas Mann disse che il Lied è “l’anima del popolo tedesco”. Non aveva torto: il Lied (letteralmente canto, canzone) ha attraversato la storia tedesca come un fiume carsico, dall’epoca carolingia fino all’epoca dei Maestri cantori di Norimberga (che non sono solo personaggi di un’opera di Wagner, ma figure storiche di artigiani-cantastorie del Rinascimento), ha cominciato a prendere una forma più moderna nel Barocco, ma è solo col Romanticismo che è entrato nell’età del suo splendore. Mozart e Beethoven hanno scritto dei Lieder (plurale di Lied), ma è con Schubert che il Lied è entrato veramente nell’ “anima del popolo tedesco”.
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Le sonate a Kreutzer e La primavera di Beethoven
Primo appuntamento dell’anno con l’Accademia Filarmonica Romana giovedì 19 gennaio al Teatro Argentina alle 21:15 con due protagonisti contemporanei: la violinista Sonig Tchakerian (nella foto con il suo prezioso violino di Gennaro Gagliano, costruito a Napoli nel 1760) e il pianista Roberto Prosseda, che proseguono il ciclo dedicato alle Sonate di Beethoven per violino e pianoforte con una novità – in prima assoluta -commissione della Filarmonica Romana: “Erbario spontaneo veneziano” di Claudio Ambrosini, vincitore del Premio Abbiati 2010.
Il concerto sarà registrato da Rai-Radio3 e sarà preceduto nel foyer del Teatro alle 20:45 dall’incontro degli artisti con il pubblico, coordinato da Sandro Cappelletto, direttore artistico della Filarmonica. I due musicisti affrontano in questo concerto le più celebri sonate per violino e pianoforte di Beethoven e forse le più famose di tutta la letteratura scritta per questa formazione cameristica. Continua a leggere