Fabiano Spessi, “Una promessa di felicità”

spessiDalla nota di Giulio Greco

Si legge una volta la raccolta di Fabiano Spessi e si ricava l’impressione di averne scandagliato la profondità; subito dopo la si vuole rileggere e ci si accorge che elementi importanti erano sfuggiti; la si prende in mano per la terza volta e affiorano particolari nuovi. Perché? Perché questi versi nell’apparente cristallinità celano un fiume carsico che risveglia ricordi, esperienze, immagini della Milano contemporanea.

E la città, che può essere considerata contemporaneamente emblema di un mondo globalizzato e luogo in cui vive l’autore, è presente con una concretezza “visiva” con i suoi bar, i supermercati, i kebab, la periferia, i centri commerciali, le vie, le luci, i negozi, il mondo della moda, l’Expo… luoghi sempre riflessi nella mente dei personaggi che di volta in volta contribuiscono a delineare il “mondo interiore” dell’uomo del nostro tempo.

Ne risulta una visione squallida, perché lì infatti, si celebrano i riti della banalizzazione, cui non sfugge l’ambiente dei film e della letteratura, l’immagine della donna, lo stesso sentimento d’amore: tutto si compera, tutto si vende. […]
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Biancamaria Frabotta

 

Foto di Pasquale Comegna

Foto di Pasquale Comegna

AUTORITRATTO
Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni
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Autoritratto al buio

di Biancamaria Frabotta

L’11 giugno del 2004 è nato mio nipote Luca, cui auguro di non assomigliarmi troppo, dato che lo stesso giorno del 1946 sono nata anch’io. Non so se possa vantare coincidenze più illustri di questa. Il mio compleanno ora è il suo, in cui mi annido, come una quieta seguace della sua infanzia non finita. Alla “vera vecchiaia”, diceva Caproni, ci si arriva solo dopo la “vecchiaia” pura e semplice. Nella prima forse me ne starò rintanata, attonita, magari mi capiterà di scrivere poesie atonali, senza troppe storie e rigurgiti dell’amore e dell’ira che non distinguono vita da poesia, ritmi da carattere, sonni da risvegli. L’altra vecchiaia, quella appena sopraggiunta, riconoscibile nei capelli come sono, nella pelle com’è, nelle ossa ringiovanite dalle protesi, la nostalgia è di casa. E’ arrivata e se ne andrà prima che io possa abituarmici . Continua a leggere