“77”, autoantologia di Alessandro Ceni
La nuova raccolta di versi di Alessandro Ceni, 77 poesie, (Edizioni Helicon, 2018) è uno spaccato della sua opera dagli esordi a oggi. La raccolta sembra fondarsi su un concetto di dislocazione a livello fenomenico e linguistico. L’esito è una poesia di impatto sismico, per il rilievo dato all’analogia e al sovvertimento della sintassi. La causa si ritraccia nell’opposizione all’interno della storia, e oggi tanto più pressante, tra un ambiente naturale, primitivo e mitico, in via d’estinzione, e la cruda realtà delle vicende umane.
I campi davanti
Voltatoti,
le rovine fumanti
il pìare lento
il risolversi in un soffio del tarassaco:
revelle
stacca a forza
distoglie in altra parte:
la cupola del fieno
la portula che vi si apre
che ne camuffa un’altra
dove un flamine cieco ti tasta:
gli sconfitti – il tarassaco si china –
ottennero – il tarassaco si pela –
tutto quello per cui avevano combattuto:
ti sei supposito, ti sei sostituito,
ti sei detto il bambino brutto o bizzarro o anormale
lasciato in luogo di un altro rapito dalle fate:
voltatoti,
il rodìo che bucherella la cenere,
il reddito di una promessa,
l’asbesto. Continua a leggere