Dalla prefazione di Simona Baldelli
“[…] Le poesie di Daniele Campanari, in questa sua nuova opera CORPO DISUMANO, ci consegnano uno sguardo denso e disilluso su una realtà che è fatta di solitudine e dolore, attonito contenitore di vicende difficili da codificare.
Le parole sono disperatamente soggettive, scritte nella carne (nella realtà o nella finzione, poco importa, giacché sulla carta tutto diventa vero) e, proprio perché così credibilmente ancorate al suo essere, parlano all’orecchio di chiunque le ascolti, in virtù di quel desiderio di connessione, o tensione all’assoluto, cui ogni essere umano aspira. Continua a leggere