Carlangelo Mauro, «Liberi di dire». Saggi su poeti contemporanei

«Liberi di dire» Saggi su poeti contemporanei
Prima serie
Carlangelo Mauro
Editore: Sinestesie, 2016

ESTRATTO DALLA NOTA INTRODUTTIVA DI CARLANGELO MAURO

I poeti presi in considerazione in questo studio (n.d.r. Cucchi, De Angelis, Fontanella, Piersanti, Volponi) sono molto diversi fra loro, anche se in ognuno di essi sembra forte il legame con il luogo, elemento fondante del loro “fare poesia”. La poesia di Fontanella, che si è stabilito da anni in America, non può non riconnettersi al luogo di origine, quella di Cucchi e De Angelis si inscrive nelle periferie milanesi, la poesia di Piersanti abita profondamente Urbino – ciò permette di confrontarla con la scrittura volponiana – e il paesaggio delle Cesane, mentre in quella di Neri rivive la guerra ‘civile’ del 1943-1945 tra Erba e dintorni. Anche questi vogliono essere poeti nuovi, ‘liberi di dire’ dopo l’egemonia della Neoavanguardia, alla ricerca di altri spazi e inediti rapporti con le tradizioni poetiche, che non possono non essere negate, dichiarate morte o richiamate in vita, sotto altre forme. Continua a leggere

La vostra voce, Ornella Spagnulo

La vostra voce, Ornella Spagnuolo
a cura di Luigia Sorrentino

Autopresentazione
Ornella Spagnulo (1982) ha seguito il master in scrittura creativa della Luiss – Luiss Writing School – dopo una laurea a pieni voti in Lettere con tesi pubblicata (Il reale meraviglioso di Isabel Allende). Ha collaborato con “Il Romanista” e con diverse testate online (Flanerì, Romatg24, Finesettimana), scrive per “La Voce del Municipio”. Ha partecipato a tre antologie con Giulio Perrone Editore (due di poesie e una di racconti) e ha svolto uno stage di tre mesi presso Fazi, come lettrice. Nel blog www.ornellaspagnulo.blogspot.it ha pubblicato i primi brani del suo ebook The Wall, che si basa sulle Città Invisibili di Calvino e sui Pink Floyd, e racconta emozioni e conflitti dell’adolescenza. Continua a leggere

Antonio Spagnuolo, ‘Misure del timore’

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Pubblico con piacere questa Nota sulla Poesia scritta da Antonio Spagnuolo, medico e poeta che ho conosciuto quando ero studentessa e vivevo con la famiglia a Torre del Greco. Tra gli scaffali di una delle numerose librerie di Napoli, a Port’Alba, avevo infatti trovato alcuni suoi libri di poesia. In quegli anni  ponevo molte domande. Leggevo ‘L’amor fou’ di André Breton e mi chiedevo: ‘Come si è imparato il proprio nome? Al sole? Da dove viene la notte?’

“Nel grande serbatoio del rimosso si scoprono tutte le implicazioni dell’esperienza dell’io, sociale e storica, tanto che il raccordo tra privato e pubblico si mantiene praticabile ed efficace ai livelli più profondi e forse decisivi per una comprensione e distinzione da altro orizzonte, ove l’immaginazione si isola e si contestualizza in alchimie deformanti.

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