Tre poesie di Stefano D’Arrigo

Stefano D’Arrigo

Più di tutti mortale, trafelato,
tu più solo sei vissuto nel giro
degli orologi fatti a mano,
le improvvise clessidre del tuo male
donde quaggiù colava così esatta
coi granelli di sabbia raggelata
la tua noia infinita ove ti disfi.

*

Oggi tu alzi le tue mani a scudo
sul tuo petto assalito dalla luce,
alzi la voce, oh lancia che difenda
da quel drago favoloso tra di noi.
Così tu muori inerme, ti sfiguri
nei nostri gridi quando è notte o volo
di corvi notturnanti nel tuo sguardo. Continua a leggere