Nota dell’autrice
Storie di donne (Histoires de Femmes, Editions Cassis Belli, 2016)) è una raccolta in qualche modo impegnata che esprime la mia indignazione per la sorte che ancora viene riservata alle donne. Nasce dalla mia esperienza personale, da quello che ho osservato nelle donne della mia famiglia o quelle che mi circondano, da accadimenti avvenuti qui e altrove, e da un libro dell’etnologa Yvonne Verdier che mi ha segnato molto. Lei ha descritto la vita di un villaggio nel centro della Francia negli anni cinquanta. Lì, tre donne avevano un ruolo fondamentale prima che la modernità cambiasse tutto: la lavandaia, la cuoca, la sarta. Una delle mie prozie era cuoca e la mia nonna paterna era una sarta. L’osservazione e la cultura si sono incontrate. Il libro di poesie in versi liberi o in prosa, si compone di sette sezioni: cicli, maternità, lavori, maledizioni, famiglia, ritratti, identità. Ognuna è accompagnata da un disegno a carboncino originale del pittore Stéphane Lovighi Bourgogne. Non sono illustrazioni in senso stretto, ma proposte emerse dopo un’immersione nella raccolta. Continua a leggere