Daniela Taliana è nata a Tripoli, in Libia, e vive in Italia, a Ostia. Nel 1970, dopo la guerra tra Israele e Egitto, Daniela, come molti altri tripolini, fu costretta a lasciare la Libia, con tutta la sua famiglia. Daniela racconta così la sua storia di profuga: “I miei genitori mi affidarono a un’amica di famiglia che mi portò in Italia dai nonni materni. Ero piccola, 6 anni non ancora compiuti e non riuscivo a capire quello che stava accadendo”. Daniela mi scrive di uomini armati che giravano per le strade di Tripoli, di finestre di casa oscurate da grandi fogli di giornale, di sagome scure che saltavano sui tetti dei palazzi, di carovane di dromedari, di polvere e di incubi notturni. “La casa dei miei nonni era diventata un punto di riferimento per tutti coloro che condividevano il nostro stesso lutto: la perdita dell’identità. Non ho dimenticato le storie che i grandi mi raccontavano” scrive Daniela “erano la mia famiglia ‘allargata’, come si dice ora. Chiamavo tutti zio, zia… e preparavo il te per tutti… Ascoltavo i loro racconti… mi commuovevo, e, contemporaneamente, acquisivo l’intensità dei miei sentimenti.”
Opere Inedite, Daniela Taliana
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