I giovani e la poesia
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Fabiana Palomba, studentessa liceale, ha scelto per noi di commentare l’inizio dell’Eneide, il poema scritto nel I secolo a. C. da uno dei più grandi poeti e filosofi di tutti i tempi, Virgilio.
Il poema racconta la storia di Enea, figlio di Anchise, che dopo la caduta di Troia lascia la città fino ad approdare, dopo varie peregrinazioni, nel Lazio e diventare il progenitore del popolo romano. Fabiana ci commenta il proemio che introduce la narrazione e che si apre con un’invocazione alla Musa.
“Sin dal proemio si comprende chi è il nostro personaggio: è un eroe alla ricerca di una nuova patria, guidato dal fato e vittima innocente dell’ira divina. Il nostro poeta non esita a presentarsi già dal primo verso con il verbo “cano” (canto) coniugato in prima persona; il nostro Virgilio ha uno scopo ben preciso: cantare della guerra e di un uomo. Continua a leggere
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Verità e Bellezza, Maria Laura Panariello
I giovani e la poesia
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Maria Laura Panariello, studentessa campana, ha scelto per noi la poesia “La Bufera” di Eugenio Montale.
L’anno di pubblicazione è il 1956. La memoria del poeta è chiusa tra i muri della casa, un luogo d’esilio, e la vicenda, è già accaduta. La bufera si è svolta fuori dal “nido” del focolare domestico. E’ molto probabile, come scrivono molti critici, che il riferimento di Montale in questa poesia, sia la guerra: è di “quella bufera” che il poeta ci parla? E’ possibile, ma, come leggerete, essa è ormai lontana, tanto da essere in un’altra dimensione. Vi è, sullo sfondo della poesia, una “distruzione” portata nel volto di una donna, Mnemosine, (in greco Μνημοσύνη) la Clizia, la messaggera, (o la musa) è “scolpita” nei tratti di un viso, come una condanna. A questa donna, una sorta di sorella, il poeta è profondamente legato: Continua a leggere