Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura nel 2006, è di nuovo indagato in Turchia con l’accusa di vilipendio nei confronti della Turchia e del fondatore della Repubblica, Mustafa Kemal Ataturk.
Nel mirino della magistratura il libro Veba Geceleri, (Le notti della peste) ha portato a un primo procedimento terminato in un “non luogo a procedere”, per poi essere di nuovo impugnato dalla procura di Smirne. Il primo a presentare querela era stato un avvocato di Smirne, Tarcan Uluk.
Secondo l’accusa, lo scrittore turco con le dichiarazioni rilasciate alla Radio Svizzera nel corso di un’intervista già nel 2005 ha fomentato odio interetnico e sentimenti d’inimicizia per aver parlato della morte di un milione di armeni e 30 mila curdi uccisi tra la fine dell’impero ottomano e negli anni seguenti la fondazione della Repubblica nel 1923.
Secondo la procura nel libro ‘Le notti della Peste‘, uscito in Turchia nel 2021, vi sono incitamenti simili a odio e inimicizia che prendono di mira ‘la nazione turca’. In Turchia il vilipendio a Ataturk è punito la detenzione fino a cinque anni.