dalla nota dell’autrice
Andare passeggiando entro gli anni della propria vita, lo sa fare un diario, il narrare, il prosieguo della prosa. Quando si va a capo, con la poesia, si rendono anche stacchi e silenzi, si conchiude, e i frammenti sono liberi o meno di tessersi in immagine o micropoemi. è già stato fatto, in quella tensione all’opera nei miei nove libri di poesia.
Qui: a cominciare da un cuore sconosciuto, l’io sparisce e riaffiora. C’è una vera biografia, come sono storie vere, tutte le altre.
Poi: documenti, da luoghi e tempi; i ritratti di poeti amati e conosciuti e una sezione da China in prosa.
Importante sia che le visioni e i racconti più classici, dalla volontà di precisione all’afflato, a volte metafisico, a volte irriverenti, lascino affiorare la grazia che la prosa persegue, e consente, medium di un viaggio che auguro intrigante. Continua a leggere