Le Voci dal fondo e il rifugio nella narrativa
di Emilia Mirazchiyska
Voci dal fondо, il terzo libro di poesie di Sebastiano Gattо, è uscito a fine 2015 contemporaneamente al suo romanzo breve Blues delle zucche (Amos Edizioni). La notizia della contestuale uscita di un libro di poesia e uno di prosa prende un significato particolare: nella raccolta poetica Voci dal fondo infatti si possono riconoscere alcuni meccanismi propri della narrativa. Tempo fa l’autore mi scriveva “mi ero allontanato dalla poesia, per quasi sette anni non ho scritto un verso. Provavo nausea, anche per questo ho cercato rifugio nella prosa”.
Vediamo come, dopo questi anni di silenzio, Gatto torna alla poesia.
Il titolo Voci dal fondo ci riporta ai versi finali scritti dall’amato T. S. Eliot che conclude The Love Song of J. Alfred Prufrock così: Till human voices wake us, and we drown.
Le quattro sezioni del libro, quasi con incedere filmico, raccontano una storia in prima persona in cui a parlare è un infermiere orfano di badante. Non essendo Gatto né infermiere, né orfano, né figlio di badante, siamo dunque al cospetto di fiction. Continua a leggere